C’è un sole splendido e pulito, ma l’aria è gelida per la neve caduta nei dintorni.
Ho tema anche di stendere i panni in veranda: dovrò intabarrarmi come uno sciatore.
L’amico chiama per sapere come va: è al corrente dei problemi che sto affrontando in questo periodo.
Ha modi premurosi: non avrei mai pensato, qualche anno fa, che saremmo rimasti in contatto.
A volte le persone più improbabili si rivelano sincere e leali: basta aspettarle alla fine di una lunga distanza.
– E mi raccomando, non prendere l’auto per allontanarti: le strade sono ghiacciate. Poi non hai l’abs.
– Ce l’ho.
– Ma la tua auto è vecchia.
– L’ho fatta rimettere a nuovo, lo sai.
– Sì, ma non uscire lo stesso. Non voglio che ti accada qualcosa di brutto.
Vorrei rispondere che, al punto in cui sono, anche un bel testacoda potrebbe rappresentare una soluzione.
Lo penso ma taccio.
– Grazie.
E’ consolante avere degli amici sinceri.
Non scrivo quasi più a nessuno… E viveversa.
Non so nemmeno se verrò a leggere se hai risposto a questo commento.
Va troppo male, in ogni luogo giri lo sguardo.
Ugualmente non ti ho dimenticato.
Un bacio.
Lo è, Claudia, anche se una delusione potrebbe essere sempre dietro l’angolo. A. è un amico premuroso e gentile: forse cerca solo di farsi perdonare le bugie passate. Paradossalmente è stato più coerente e “garbato” di “lui”, sparito per sempre dopo avermi assestato un colpo d’ascia sul collo.
Va male anche a me: mio figlio e l’anca mi stanno provando seriamente. Eppure non so come e dove riesca a trovare sempre un po’ di forza per rintuzzare le situazioni avverse che mi si stanno abbattendo sulla testa da anni. Compresi gli attacchi di quel gentiluomo del mio ex marito.
Va così. Noi dobbiamo provare ad essere più forti.
Per fortuna questo blog non lo legge nessuno: a parte te e pochissimi altri.
Prima di Natale voglio sentirti.
Ti abbraccio.
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