Ho mangiato il panettone avvelenato. Adesso sono pronta per spiccare un salto, o per spegnere l’interruttore. La somma delle vite maledette si somma a maledizioni pregresse: insieme costituiscono qualcosa che sarebbe difficilissimo da sopportare per chiunque.
Ed io ho le spalle temprate, ma strette.
Adesso che il panettone avvelenato è in circolo posso salutare i figli, accarezzarli ed allontanarmene velocemente: essi sono il mio cianuro, ed io il loro.
Sia sempre maledetto il natale. Se ci fosse dio maledirei anche lui.
Sotto mi aspetta la mia vecchia e fidata auto: compagna di brutti quarti d’ora e di momenti indimenticabili.
Tra un po’ io e il panettone avvelenato ci mettiamo alla guida: e accada quel che deve accadere.
Sono blasfema, ma conosco le cause giuste e necessarie.