Il nome


Il giorno di nascita, il tuo compleanno, sta a ricordare quando sei venuto al mondo.

E nel mondo ci resti per un tot di anni, generalmente molto variabile, fino al momento in cui te ne devi andare.

Quindi al giorno di arrivo si affianca quello della partenza.

L’alfa e l’omega, insomma.

L’onomastico ricorda il nome che ti è stato affibbiato quando sei uscito dalla pancia della mamma.

Può essere che ti piaccia, o che ti faccia schifo, ma è tuo in ogni caso, e ti connota.

Gli altri lo associano a te e al tuo aspetto, nonostante ci siano tante e tante persone che si chiamano allo stesso modo.

Però tu sei tu: l’essenza, la corporeità più l’appellativo.

La data di nascita sta solo ad indicare che, da quel momento, è ufficialmente iniziata la corsa verso la fine.

Realismo


Ciao


Ma non lo sai, scemo, che riesco ancora, mio malgrado, a venire a conoscenza dei tuoi spostamenti nei miei territori virtuali?

Perchè lo fai? Sei curioso?

E curioso per quale motivo?

Sono ancora viva, sto bene e sono sopravvissuta anche al tuo ricordo.

Mi sto innamorando di un uomo che non so se ricambierà mai, ma sono felice lo stesso perchè il mio cuore è tornato a battere.

E’  vivo anche mio padre, mentre qualche giorno fa ho perso una zia.

Succede: fa parte del gioco.

Mio figlio è diventato un bellissimo ragazzo: mi dà ancora qualche problema, ma era in bilancio anche questo.

Così com’è tutto in bilancio, niente escluso, in questo caos assoluto che chiamiamo esistere.

Anche se con un po’ di ritardo, tanti auguri anche a te.

Qualunque sia, oggi, la tua vita.


 

Resurrection


Io non credo nella resurrezione dei morti.
Questo fa di me un essere spregevole, blasfemo e rinnegato?
Bene.
Mi piace rispondere come Margherita Hack: ” se un giorno dovessi incontrare Dio, ammetterei di essermi sbagliata”.
Io non credo nella resurrezione dei morti viventi.
Ci sono persone che abbiamo incontrato, amato e perduto per sempre.
Costoro non torneranno più, nemmeno sotto forma di creme solari, pollini o uova di cioccolata.

I’m running out of my time, I’m running out of breath


Io conosco le tue gesta, ma non più i tuoi pensieri.

Tu sai la mia anima a memoria, ma non più quello che faccio.

Fine postmoderna di una relazione talmente atipica da essere stata solo senza senso. Anche un po’ ridicola.

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Fuck off


Me ne vado spengo tutto e non ci penso ma pensare a cosa beh non c’è che l’imbarazzo della scelta mica la mia vita ancorchè poco importante è racchiusa in questo stupido monitor che ho davanti e la vita a volte è veramente veramente complicata figli problematici genitori anziani irrisoluzioni personali che si trascinano come le catene di uno spirito abitante participio presente  un vecchio castello abbandonato e poi anche qui nella scatola delle falsità c’è gente che non merita sul serio non merita la mia benevolenza perchè di gente tarocca ho fatto il pieno e adesso la misura è stracolma per cui vaffanculo signorine false e cortesi vaffanculo ominidi queruli e petulanti vaffanculo e così sia.

anno nuovo vita nuova


E’ l’indifferenza quella che colpisce come un calcio nello stomaco.

L’indifferenza e la cattiveria che sottende.

E la malcelata ostentazione.

Sì, buon anno un cazzo.

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Augurazzi


A te che hai fatto buoni propositi che non manterrai.
A te che nemmeno ci pensi, a fare buoni propositi.
A te che mangi poco e vuoi diventare muscoloso come un wrestler, senza voler capire che dovresti allenare il cervello, che non è un muscolo ma che li batte tutti centomila a zero.
A te che preparerai il pranzo di capodanno per una decina di irrisolti, perchè è quello che fai da una vita.
A te che hai preso la tua famiglia e l’hai portata fuori, a vedere i fuochi di un anno nuovo diverso.
A te che anche stanotte dovrai baciare uno psicopatico solo per non turbare le tue figlie.
A te che tanto, qualunque cosa accada, atterri sempre sul campo giusto, lasciando quello sbagliato agli altri.
A te che hai rinunciato a stare con gli amici perchè bevono troppo.
A te che, invece, berrai fino a convincerti di essere una brava persona.
A te che ti infilerai nel letto di chi dicevi di non amare, sapendo che per te è solo badante, cameriera ed incubatrice. E tu le vuoi bene come se ne vuole ai cani fedeli, tanto per le trasgressioni hai sempre avuto tempo, ossequio ed attitudine. Che hai mentito sapendo di farlo, e che a volte non te ne sei reso conto. Io non credo, quindi non spero in una giustizia ultraterrena, e non ho nemmeno il tempo e la pazienza di aspettare sulla sponda di un fiume.
Con questo freddo, poi.
Però so che il male fatto prima o dopo torna indietro, e quando torna è talmente bestiale che nemmeno riesci a rialzarti.
A te che ogni fine d’anno compri Astra, in ricordo degli antichi tempi che furono, e poi dai solo un’occhiata alle effemeridi. Che ti guarderai allo specchio per la centesima volta, e per la centesima volta vedrai una che non conosci ancora. E poi andrai a dormire con il corpo coperto di lividi, alcuni giustificati ed altri no, accarezzando il pensiero di una leucemia fulminante.
A voi tutti levo un calice, e brindo.
Anzi no: meglio un bicchiere di plastica, tanto io il prosecco lo bevo dove mi pare.
Così non lavo nemmeno il calice: volete mettere?

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